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LINK | 16 giugno 2024, 11:58

Torino, un nuovo strumento contro la crisi del commercio sul territorio: nasce Epic

Sotto la Mole, come in molte altre zone d’Italia, i numeri del commercio di prossimità fanno riflettere e non sono affatto positivi. Come evidenziato dai dati di Confesercenti, nel corso del primo trimestre del 2024 hanno chiuso i battenti, su scala regionale, circa 800 esercizi commerciali.

Si parla, numeri alla mano, del fallimento di circa 9 negozi al giorno (vanno considerati anche i festivi).

La tendenza in questione, a Torino e in Piemonte ma non solo, è frutto del connubio tra diversi fattori. Da un lato, non si può non prendere in considerazione l’impatto dell’e-commerce che, soprattutto dopo l’emergenza sanitaria del Covid, ha cambiato radicalmente il modo di approcciarsi agli acquisti da parte di un gran numero di persone.

Dall’altro, invece, è necessario sottolineare una riduzione sempre più rilevante delle nuove attività avviate, una vera e propria denatalità dei negozi, a sua volta provocata da una generale sfiducia.

Tutto questo ha conseguenze su diversi aspetti, dalla sicurezza delle strade fino al gettito fiscale. Solo in Piemonte, si stima che, nel corso dell’ultimo decennio, la perdita di quota del numero di negozi e le chiusure abbiano portato all’arrivo di 5,2 miliardi di euro in meno nelle casse regionali.

Per ovviare a questa problematica, le istituzioni hanno messo a punto, negli anni, diverse iniziative. La più recente, disponibile per gli esercenti da pochi giorni, è Epic.

Epic, l’albo pubblico dei negozi di vicinato a Torino

Epic è un albo pubblico, al quale è possibile iscriversi gratuitamente e volontariamente, che il Comune di Torino e gli esperti di Confesercenti hanno ideato con uno scopo preciso: dare visibilità ai negozi di vicinato - se stai valutando di aprirne uno, qui puoi vedere annunci di immobili commerciali in vendita a Torino per la tua attività - e creare una base per la realizzazione di progetti mirati a sostenerli.

Sono diverse le iniziative in progetto aventi lo specifico fine di dare ossigeno a realtà che, a Torino e non solo, rappresentano il tessuto dell’imprenditoria cittadina e di una società che cresce.

Tra questi progetti è possibile ricordare campagne di comunicazione verticali, così come tour nei vari rioni cittadini. Da non dimenticare, inoltre, sono le video interviste a chi, ogni giorno, con la propria attività si impegna a tenere vivo il commercio di prossimità che, come dimostrato più volte con case history virtuose in tutta Italia, può coesistere senza problemi con il web.

L’apertura di Epic è uno degli step della campagna di comunicazione Torino Compra Vicino, la cui mission è facilmente evincibile dal titolo.

All’albo, si possono iscrivere dalla metà del mese di giugno tre tipologie di esercizi. La prima sono i negozi con particolare valore a livello artistico, culturale o storico. Per rientrare nella suddetta categoria, è necessario accertare la continuità dell’attività sul territorio per non meno di 70 anni (il requisito in questione può essere soddisfatto anche da realtà che hanno vissuto diversi passaggi generazionali e cessioni di proprietà).

La seconda categoria, invece, chiama in causa i cosiddetti “negozi di tradizione”. Si parla, in questo caso, di realtà commerciali territoriali per le quali sia possibile appurare un’attività continuativa per almeno 40 anni.

Valgono, pure in questo frangente, i passaggi di proprietà e le attività tramandate di generazione in generazione.

C’è spazio anche per le realtà giovani. Nello specifico, si parla di negozi con almeno 5 anni di storia alle spalle e di realtà che si sono distinte per un approccio particolarmente innovativo in campi come la tutela dell’ambiente, la qualità del prodotto, l’attenzione alla vivacità del commercio di prossimità.

Alle attività che finalizzano l’iscrizione e che vengono incluse nell’albo, è prevista la consegna di una targa ad hoc da esporre presso gli spazi del proprio negozio.

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