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LINK | 21 ottobre 2024, 07:00

Lasciti testamentari: come farli e a che condizioni

Si sente sempre più spesso parlare di lasciti testamentari, ma non tutti sanno di cosa si tratta esattamente.

Lasciti testamentari: come farli e a che condizioni

Si sente sempre più spesso parlare di lasciti testamentari, ma non tutti sanno di cosa si tratta esattamente. Quando si parla di lasciti testamentari si fa riferimento, in parole povere, a un modo semplice per sostenere enti benefici e cause importanti anche dopo la propria scomparsa.

Questa pratica, infatti, consente a chiunque di lasciare un segno tangibile e duraturo, contribuendo a progetti che riflettono i propri valori e ideali lasciando una somma di denaro oppure determinati beni a enti benefici. Facendo lasciti testamentari a Medici Senza Frontiere o ad altre associazioni Onlus ad esempio, è possibile fornire un aiuto concreto al prossimo

Come fare un lascito testamentario?

Come il nome stesso suggerisce, i lasciti testamentari sono delle disposizioni patrimoniali a titolo particolare (ovvero dei legati) previsti all’interno di un testamento. Senza redigere un apposito testamento, infatti, non è possibile nel nostro ordinamento giuridico prendere decisioni su cosa si lascia. Ecco come è possibile fare un lascito testamentario in Italia:

  • Testamento olografo: è un testamento redatto esclusivamente a mano dal testatore, senza l’ausilio di strumenti elettronici e/o macchine da scrivere. Deve riportare la data (giorno, mese e anno) e la firma per esteso del testatore per essere valido. Non è necessaria la presenza di testimoni o di un notaio al momento della scrittura. È consigliabile, però, redigerlo in duplice copia, consegnando una copia a una persona di fiducia o depositandola presso uno studio notarile. Questo riduce il rischio di smarrimento o danneggiamento. È la formula più semplice e veloce da realizzare, garantendo una maggiore libertà espressiva al testatore;
  • Testamento pubblico: questo testamento è redatto da un notaio e richiede la presenza di testimoni. Deve essere poi sottoscritto da tutti i soggetti coinvolti. Il notaio conserva il documento e garantisce la corretta esecuzione delle disposizioni testamentarie. Proprio per questo, è considerato molto sicuro e offre maggiore garanzia di validità legale. La supervisione notarile minimizza il rischio di contestazioni future;
  • Testamento segreto: è una forma di testamento meno comune, in cui il contenuto rimane sconosciuto anche al notaio che lo conserva. In questo caso, infatti, il testamento viene scritto dal testatore, datato e firmato e poi inserito in una busta chiusa e sigillata. Il notaio conserva il testamento sigillato e non ha accesso al suo contenuto. Questo tipo di documento offre un elevato grado di riservatezza, poiché solo il testatore sa cosa ha scritto. Pertanto, è molto utile per chi desidera mantenere segrete le proprie intenzioni fino al momento della morte.

Perché fare un lascito testamentario?

Come già anticipato, fare un lascito testamentario permette alle persone di dare un aiuto concreto ad enti solidali, come Medici Senza Frontiere, che da anni ormai, giorno dopo giorno, si mettono in gioco per dare una mano al prossimo.

Il lascito testamentario, dunque, permette alle persone di sostenere, anche quando saranno passate a miglior vita, una determinata causa o enti che perseguono determinati fini. In poche parole, un lascito testamentario è un gesto solidale rivolto a chi ha bisogno di aiuto.

Entro che limiti è possibile fare un lascito testamentario?

Ognuno, attraverso la redazione del testamento, ha il diritto di disporre del proprio patrimonio come meglio desidera, ovviamente nei limiti di legge.

Ciò significa che il testatore (cioè colui il quale redige un testamento) può sì prevedere dei lasciti testamentari ma può farlo nel rispetto della quota di legittima spettante ai legittimari (cioè ai figli, al coniuge e, in assenza dei primi, agli ascendenti).

A questi ultimi, infatti, la legge riserva una parte del patrimonio del testatore che gli spetta necessariamente. Pertanto, senza ledere la suddetta quota, il testatore ben può disporre della restante parte del suo patrimonio (quota disponibile) come meglio crede, ad esempio prevedendo uno o più lasciti testamentari in favore di enti benefici.

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