Benessere e Salute - 24 ottobre 2024, 12:42

Compressore toracico donato a cardiologia dell'ospedale di Borgosesia

Presentato il macchinario voluto da Igea

Il compressore toracico donato da Igea all'ospedale di Borgosesia

L’associazione Igea ha donato alla cardiologia dell'ospedale di Borgosesia un sistema di compressione toracica automatico del valore di 21mila euro: un dispositivo “salvavita” che si utilizza per fornire soccorso in caso di arresto cardiaco.

Il dispositivo è in grado di effettuare il massaggio cardiaco in modo meccanico e per tempi prolungati, mantenendo un ritmo sempre costante, non semplice da mantenere manualmente quando si rende necessario effettuare il massaggio per tempi prolungati.

La donazione è stata presentata martedì 22 ottobre, all’ospedale Santi Pietro e Paolo di Borgosesia, nel corso di una conferenza stampa a cui sono intervenuti il Direttore Generale Eva Colombo, il Responsabile della Direzione medica di presidio Federico Scienza, il Direttore della Cardiologia dr. Francesco Rametta e un gruppo di volontarie dell’associazione Igea, presieduta da Maria Filippa di Biase.

Si tratta di un apparecchio analogo a quello che è stato donato a giugno 2023 al Pronto soccorso di Vercelli attraverso la raccolta fondi promossa da Lella Beretta attraverso il suo libro fotografico “Covid19 – L’ospedale in tempo di pandemia”.

"Ringraziamo l’associazione IGEA - ha commentato Colombo - per la vicinanza e il sostegno costante che rivolge al nostro ospedale di Borgosesia con le proprie raccolte fondi. Iniziative che, anche grazie alla preziosa collaborazione di volontari e volontarie, riescono sempre a coinvolgere la comunità della Valsesia".

A giugno Igea aveva donato anche un ecografo portatile al Pronto soccorso del SS Pietro e Paolo  (del valore di 13.800 euro). E nel 2023 ha collaborato con Fondazione Valsesia al progetto “Operazione oculistica” che ha portato alla donazione di un microscopio operatorio oftalmico (valore di oltre 116.000 euro) che ha permesso l’avvio degli interventi di cataratta qui in Valle.

Redazione