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EVENTI | 06 novembre 2024, 09:03

A Varallo serata in oratorio per rivivere la visita di Papa Giovanni Paolo II FOTO

Immagini, musiche e poesie a 40 anni esatti.

A Varallo serata in oratorio per rivivere la visita di Papa Giovanni Paolo II

A Varallo serata in oratorio per rivivere la visita di Papa Giovanni Paolo II

Domenica 3 novembre, a quarant’anni esatti dalla visita di Papa Giovanni Paolo II, a Varallo, presso l’Oratorio, è stata organizzata la serata: “Riviviamo l’emozione di quei momenti che hanno segnato la nostra comunità”. Immagini, musiche del Maestro Dario Colombo, canti di Federica Colombo e Andrea Veronica, poesie, hanno ricreato la commozione di quell’evento che coinvolse l’intera Valsesia. Rosangela Canuto, Presidente del Centro Libri Punto d’Incontro, ha condotto la serata premettendo alcune brevi note biografiche su Karol Wojtyla, nato il 18 maggio 1920 in Polonia, che durante l’occupazione nazista lavorò in una cava e poi nella fabbrica chimica Solvay, ma nel 1942 si sentì chiamato al sacerdozio e frequentò clandestinamente il seminario a Cracovia. Dopo essere stato ordinato sacerdote nel 1946 fu inviato a Roma dove conseguì il dottorato in teologia nel 1948. Nel 1964 Papa Paolo VI lo nominò Arcivescovo di Cracovia e nel 1967 Cardinale. Fu eletto Papa il 16 ottobre 1978, primo Papa non italiano dopo 455 anni, primo pontefice polacco della storia e il primo proveniente da un Paese di lingua slava. Il suo pontificato durò ventisette anni. Fu uno dei Papi che maggiormente segnarono la storia: un simbolo positivo della Chiesa nel mondo. Compì innumerevoli viaggi, e in Italia visitò 146 parrocchie, tra le quali Varallo. Nel 1985 ideò le Giornate Mondiali della Gioventù, nel 2000 firmò la campagna del Giubileo per cancellare il debito africano, cercò il dialogo con gli Ebrei, riconobbe lo stato di Israele, fu il primo Papa ad entrare in una sinagoga, si schierò contro le mafie, si rivolse agli atei, difese sempre la pace, sottolineando che deve essere sostenuta da verità, giustizia, amore e libertà. Si spense il 2 aprile 2005: alcuni ragazzi dell’oratorio hanno letto le ultime parole del Papa. Il 27 aprile 2014, insieme a Papa Giovanni XXIII, è stato proclamato santo da Papa Francesco. 

La proiezione del filmato del pellegrinaggio varallese, girato dagli operatori RAI, ritrovato in una audiocassetta conservata al Sacro Monte, che è stata riversata su un DVD, ha permesso di vedere e riascoltare tutto il “girato”, riavvolgendo il nastro delle esistenze individuali per ritornare a quei giorni. Nelle immagini si vede la grande folla che gremiva la piazza ai piedi della Collegiata, che seguì il Papa nella salita al Sacro Monte, si riconoscono gli uomini di Chiesa che lo accolsero: l’indimenticabile prevosto Don Ercole Scolari, il Vescovo Aldo Del Monte, tutti i vescovi piemontesi e i membri del clero della diocesi di Novara e gli uomini politici: Gianfranco Astori, allora Sindaco di Varallo, Eugenio Scalfaro, Ministro dell’Interno, Aldo Viglione, Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte. 

Il Papa quarant’anni fa volle farsi pellegrino al Sacro Monte nel quarto centenario della morte di San Carlo Borromeo, il quale era molto devoto a questo Sacro Monte, che aveva chiamato Nuova Gerusalemme e vi si era recato per quattro volte. Carlo Borromeo incastonò la più importante reliquia della diocesi ambrosiana, un chiodo della croce di Gesù, in una croce di legno, semplicissima, poi, con il capo coperto, una corda al collo e a piedi nudi, come umile penitente il 6 ottobre 1576 s’avviò in processione durante la peste. Quella croce dorata che ancor oggi viene usata per l’ostensione del Santo Chiodo, fatta eseguire dal cardinale Federico Borromeo nel 1624, nel novembre 1984 fu portata in processione al Sacro Monte durante la Via Crucis guidata dal Papa, che propose alcune intense riflessioni sul mistero della morte. 

La proiezione si è svolta in un grande silenzio che al termine si è sciolto in un caloroso applauso. 

Durante la serata sono stati letti brani di discorsi papali ed è stata fatta ascoltare la voce di Giovanni Paolo II in una registrazione originale. Tra le testimonianze quella del Sindaco Pietro Bondetti che ricordava la stretta di mano scambiata con il Pontefice: “Le tue mani sono bollenti”, ma un segno ben più profondo fu impresso dal calore di quell’incontro. L’Assessore alla Cultura dell’Unione dei Comuni Montani, Attilio Ferla, ha ricordato come Wojtyla fosse stato il Papa della sua adolescenza e giovinezza.

Il 21 dicembre, all'interno della Basilica che sorge sulla piazza intitolata a San Giovanni Paolo II, al Sacro Monte, sarà proposta un'opera lirica sulla vita dell’uomo e del Pontefice, dal titolo: "Giovanni Paolo II. Patriarca del nuovo millennio", scritta e diretta dal Maestro Adriano Bassi, musicologo, concertista di pianoforte, compositore e direttore d’orchestra.

Piera Mazzone, Redazione

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