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CRONACA | 20 dicembre 2024, 09:16

Si spaccia al telefono per Carabiniere: “Suo figlio ha investito un bimbo”: tentata truffa a Crevacuore

Denunciato un 48enne campano.

Si spaccia al telefono per Carabiniere: “Suo figlio ha investito un bimbo”: tentata truffa a Crevacuore

Si spaccia al telefono per Carabiniere: “Suo figlio ha investito un bimbo”: tentata truffa a Crevacuore

Nei giorni scorsi i Carabinieri della Stazione di Crevacuore, unitamente ai colleghi dell’Aliquota Operativa di Cossato, hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Biella un 48enne campano per il reato di truffa aggravata. Le indagini che hanno portato a lui erano partite lo scorso 25 ottobre, quando una 58enne residente in Valsessera aveva ricevuto una telefonata da un uomo che si era spacciato per Carabiniere; secondo un copione purtroppo già collaudato, il falso Carabiniere aveva raccontato alla donna che il figlio aveva investito un bambino, rimasto gravemente ferito, e che, per evitare che i genitori sporgessero querela e suo figlio venisse arrestato, avrebbe dovuto portare dei soldi ad un carabiniere in borghese, che li avrebbe usati per “mediare” con i familiari del bimbo investito.

Giocando sulle sue emozioni di madre, il truffatore è riuscito a convincere la donna che, non avendo contante a disposizione, ha raccolto tutti i gioielli che aveva in casa ed è andata a consegnargli al finto Carabiniere che le aveva dato appuntamento lungo una strada provinciale. Solo in un secondo momento, riuscendo a contattare il figlio, la donna si è resa conto di aver subito una truffa, subito denunciata ai Carabinieri di Crevacuore. I militari hanno iniziato a raccogliere tutti gli elementi utili, in particolare esaminando i filmati di tutte le telecamere della zona, con il supporto dei colleghi dell’aliquota operativa, riuscendo a ricostruire l’autovettura utilizzata dal truffatore ed il tragitto svolto, fino ad arrivare ad identificarlo ed a raccogliere vari elementi di prova a suo carico.

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per delitti simili, aveva infatti chiesto alla vittima di effettuare la consegna lontano da casa, in una zona isolata e meno monitorata, ma la conoscenza approfondita del territorio da parte dei Carabinieri ha permesso loro di riuscire a ricostruire comunque la dinamica e la sua responsabilità. Anche la tempestività della denuncia ha contribuito a favorire le indagini, permettendo di non disperdere utili fonti di prova. Per questo tipo di reato è importante che la vittima riesca a vincere quel naturale senso di vergogna correlato al fatto di esser stata raggirata, recandosi immediatamente e con fiducia alla caserma dei Carabinieri più vicina o in Questura. Ancora una volta si ricorda anche che mai, ed in nessun caso, i Carabinieri richiedono, men che meno telefonicamente, la consegna di denaro contante o gioielli.

c. s. cc g. c.

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