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COSTUME E SOCIETÀ | 29 gennaio 2025, 08:15

Il libro sulla Storia di Quarona: tanti segreti FOTO

Molte le curiosità svelate

Il libro sulla Storia di Quarona: tanti segreti

Il libro sulla Storia di Quarona: tanti segreti

Nell’ampia Aula Magna della Scuola Media di Quarona, strutturata a gradoni digradanti verso il centro, arricchita dalla grande tavola del Maestro quaronese Ermanno Zamboni che riassume l’epopea dolciniana, sintetizzata nelle famose terzine dantesche, è convenuto un pubblico numeroso e interessato alla presentazione del volume: Storia di Quarona.

Arte, società, e tradizioni dall’antichità al Novecento, curato dal Professor Franco Dessilani, Presidente della Società Storica Novarese. La “Lectio magistralis” tenuta dal Professor Giancarlo Andenna, Emerito di Storia Medievale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Socio Corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei di Roma per la Classe di Lettere, è stata seguita dai Presidenti e rappresentanti dei Musei e delle Società storiche e culturali valsesiane e vercellesi, dal Parroco, Don Matteo Borroni, che sta per lasciare il paese e trasferirsi nella parrocchia di Gozzano, ma è stato attivissimo nella catalogazione e restauro dei beni religiosi, mettendo a disposizione di ricercatori e studiosi il ricco archivio parrocchiale. Questa pubblicazione, dedicata ad un paese della Valsesia, promossa e finanziata dall’Amministrazione Comunale, fu avviata cinque anni fa, interrotta dal Covid che limitò l’accesso a Biblioteche e Archivi, ripresa e cresciuta fino ad abbracciare molti aspetti della vita del paese: dalla storia, civile e religiosa, all’archeologia e all’arte, dalla geologia all’antropologia, all’etnografia, alla lingua locale, fino al censimento delle istituzioni culturali presenti e operanti sul territorio. Progetto grafico e stampa sono stati curati da Industria Grafica Borgosesia srl, mentre la scelta dell’immagine di copertina è stata fatta dal Sindaco Francesco Pietrasanta e da Franco Dessilani: “Questa cartolina d’epoca ritoccata e colorata a mano, proveniente dalla raccolta fotografica del Comune di Quarona, contiene i simboli del paese: il fiume con la barca che traghettava da Doccio, prima della costruzione del ponte, le fabbriche con la ciminiera fumante, la chiesa, sintetizzando gli argomenti sviluppati nei diciannove saggi scritti da dodici autori”. Più di trecento pagine, riccamente illustrate a colori, sono il punto di partenza per successivi approfondimenti: “Un libro non è mai un punto di arrivo, non può esaurire tutti gli argomenti legati alla storia di una Comunità, ma fa il punto sui risultati degli studi condotti, proponendosi come uno strumento scientifico utile per approfondimenti futuri”, Dessilani ha sottolineato come questo libro dedicato alla compianta Presidente della Società Valsesiana di Cultura, Franca Tonella Regis, si sia avvalso di “Basi di studi solide”, gli studi pubblicati negli anni precedenti, da Don Erminio Ragozza a Don Mario Perotti, da Casimiro Debiaggi agli studiosi che realizzarono il libro dedicato alla chiesa di San Giovanni al Monte, curato dalla stessa Franca Tonella Regis.

Dopo il saluto del Presidente della Provincia, Davide Gilardino, del Sindaco e Presidente dell’Unione Montana dei Comuni della Valsesia, Francesco Pietrasanta, dell’Assessore alla Cultura dell’Unione dei Comuni Montani, Attilio Ferla, della Presidente del Consiglio Comunale, Eugenia Borzone, Giancarlo Andenna ha cominciato a scorrere le pagine del volume, inquadrandolo in una storia più generale e commentando i vari saggi. Il libro si apre con la prefazione del curatore, che ha stilato anche la bibliografia generale conclusiva, e ha curato i due saggi centrali:

“Quarona e Doccio: vicende costruttive di due abitati sulle sponde opposte del fiume Sesia” e “La vita religiosa a Quarona e a Doccio tra il basso Medioevo e la prima età contemporanea”. Andenna, parlando delle fonti utilizzate da Don Paolo Milani, archivista della Diocesi novarese: “Quarona e Novara. Tra centro e periferia attraverso gli atti di visita pastorale, dal post-concilio tridentino alla fine del XVIII secolo” ha ricordato la figura di un grande storico valsesiano: Pier Giorgio Longo, che ne fu il più approfondito conoscitore. Don Damiano Pomi, esperto di agiografia dei santi, si è occupato della patrona della Valsesia: “Quarona e la Beata Panacea nella storia, nell’arte e nella devozione”, approfondendone la realtà storica, le fonti narrative ed analizzandone il culto.

Andenna ha invitato a riflettere sulla “coscienza della Comunità”, da cosa scaturisca, come si organizzi in modo autonomo, pur dipendendo Quarona prima dai Comuni di Novara e di Vercelli, poi districandosi tra francesi e spagnoli che si disputavano la Valle.

Il solido tronco è stato in grado di far germogliare una ramificazione rigogliosa: “Nelle terre della vite e del castagno. La vocazione tardomedievale di un territorio tra fiume e montagna e le sue trasformazioni in età moderna” di Roberto Fantoni, tratta il passaggio dall’agricoltura ai primi insediamenti industriali nati nel paese, che pur aveva una viabilità difficile, tema approfondito da Alessandro D’Alfonso che si è occupato del complesso argomento dei collegamenti viari e degli insediamenti nel Medioevo: “La bassa Valsesia nel Medioevo: vie di comunicazione, insediamenti e castelli tra archeologia e storia”, ragionando sulle strade e sui luoghi fortificati presenti in Valsesia: “Che avevano alle spalle la forza dei conti di Biandrate”. Due saggi sono incentrati sull’architettura e sull’urbanistica: “Una vocazione per

Quarona. Opifici e manifatture tra Otto e Novecento” di Enrica Ballarè, fa capire come il territorio sia stato plasmato dagli insediamenti industriali che comportano anche modalità costruttive funzionali rispetto ai nuovi obiettivi: “Lo spazio viene organizzato secondo regole precise” che si riflettono verso l’esterno, concorrendo a costruire un’immagine, supportata anche adottando opportune strategie comunicative, mentre Ornella Maglione in: “Quarona e Doccio: vicende costruttive di due abitati sulle sponde opposte del fiume Sesia” amplia lo sguardo tra i due nuclei un tempo separati anche amministrativamente. Il vasto capitolo relativo alle numerose testimonianze artistiche quaronesi, è stato affrontato da Simone Caldano: “San Giovanni al Monte e le chiese a due navate nel Piemonte Orientale”, che si interroga sulle ragioni che portarono ad ampliare molte chiese aggiungendo una seconda navata, suggerendo che possa essere dovuto a fattori complessi, che superano la mera crescita demografica. Alessia Marzo studia le: “Testimonianze di pittura medievale a Quarona (secoli XIII e XIV)”, mentre il tema della scultura lignea è trattato da Simone Riccardi:

“Sculture lignee tra Quattro e Cinquecento nei territori di Doccio e di Quarona: testimonianze “dell’antica ‘parlata’ valsesiana”, argomento ripreso da Susanna Borlandelli in : “Ancone lignee scolpite nei territori delle parrocchie di Quarona, Doccio e Locarno”, che dedica un breve saggio monografico a: “Il compianto sul corpo di Cristo in Sant’Antonio abate a Quarona”, proponendo anche: “Un aggiornamento e qualche considerazione sul perduto altare piramidale di Giovanni Battista Sceti per la parrocchiale di Doccio”. Franco Cameroni, quaronese, che dopo la pensione si è dedicato con profitto al volontariato culturale, ha curato quattro saggi, da quello di apertura: “Origine geologica di Quarona”, ai tre che chiudono il volume: “Odonomastica e personaggi di Quarona, Ricerche, considerazioni e spunti dai nomi delle strade”, “Musei e archivi di Quarona”, “Simboli e ricordi del passato”, curando anche l’“Appendice”, in cui sono elencati i parroci, i sindaci e le associazioni del paese, riportando citazioni dialettali riguardanti soprannomi e mestieri, il testo de La cansùn dal Carlavè ad Quarona e l’indicazione dei premiati con il Babbio d’argento, assegnato annualmente dalla Pro Loco, a partire dal 2009.

Andenna ha concluso la presentazione sottolineando che: “Questo è il miglior libro che abbia letto di storia delle località del Vercellese e del Novarese in questi ultimi anni”.

Gianni Cameroni, scrittore e giornalista, è intervenuto al termine della presentazione auspicandosi che questo libro contribuisca davvero ad accrescere la coscienza di appartenenza: “Il senso di far parte di una storia comune”, invitando a non disperdere testimonianze preziose. Francesco Pietrasanta ha ringraziato Andenna per aver valorizzato i molteplici contenuti del volume, il curatore, gli autori, e il pubblico e auspicandosi che il libro venga letto come una fotografia dell’intera Comunità, approfondendone la conoscenza e valorizzazione: “Potete comprare il libro in Municipio, o al mercato del mercoledì, presto sarà nelle librerie. Il costo dell’operazione è di 35mila euro tra stampa di tremila copie e lavoro degli storici”.

Piera Mazzone

Redazione - Piera Mazzone

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