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COSTUME E SOCIETÀ | 13 febbraio 2025, 07:43

Somsi Gozzano: mosta dal titolo "L'eredità della vita"

Iniziativa promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Somsi Gozzano: mosta dal titolo "L'eredità della vita"

Somsi Gozzano: mosta dal titolo "L'eredità della vita"

Dal 6 all’8 febbraio, presso la sede SOMSI di Gozzano, l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, con un progetto sostenuto dai fondi dell’otto per mille, ha allestito la mostra: “L’eredità della vita. Il clima è una scelta: salviamo il futuro”, visitata anche dagli studenti del Liceo Linguistico e delle Scienze Umane G. Galilei di Gozzano, accompagnati dagli insegnanti. La Soka Gakkai Internazionale, tra le organizzazioni più attive nella promozione degli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile, per l’abolizione delle armi nucleari e per la tutela dei diritti umani in tutto il mondo, è un'associazione laica, che si ispira al pensiero del maestro buddista Nichiren Daishonin, vissuto nel XIII secolo, ha come scopo quello di "contribuire alla crescita e alla prosperità della società, rispettando al tempo stesso la cultura, i costumi e le leggi di ogni singolo paese", e dal 1981 è entrata a far parte dell'ONU come organizzazione non-governativa. Daisaku Ikeda (1928-2023), filosofo buddista, ambasciatore di pace dell’ONU e attivo sostenitore dei Diritti Umani, educatore nonché scrittore e poeta, è stato il terzo presidente della Soka Gakkai e poi della Soka Gakkai Internazionale, era impegnato nella promozione dei diritti umani attraverso il dialogo con decine di studiosi, filosofi e personaggi di spicco come Mikhail Gorbachev, Aurelio Peccei e Arnold J. Toynbee, e nella diffusione di un umanesimo pacifista nella cultura mondiale. Nel nostro paese, Ikeda era stato nominato Grande Ufficiale della Repubblica Italiana, aveva ricevuto l’Anello Dottorale dall’Università di Bologna e la laurea honoris causa dall’Università di Palermo. Nominato cittadino onorario di cinquantuno comuni italiani, tra i quali Torino e Firenze, Varallo il 3 marzo 2001 gli conferì la cittadinanza onoraria in un incontro promosso dal Comune di Varallo, Assessorato alla Cultura e Biblioteca Civica “Farinone-Centa”, in collaborazione con l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, cui intervenne anche l'Assessore Regionale alla Cultura, Gianpiero Leo. L’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai in quell’occasione effettuò una donazione di libri, inerenti la pace ed i diritti umani attraverso l’ottica dell’umanesimo buddista, alla Biblioteca Civica. Ikeda alla Conferenza mondiale sull’ambiente di Rio de Janeiro 2012 aveva presentato: “Il futuro che vogliamo“, invito rivolto a tutti gli abitanti della Terra che, come vicini di casa, condividono questo pianeta e devono imparare a sviluppare una visione chiara di quale dovrebbe essere il rapporto ideale tra l’umanità e il globo terracqueo. Questa indispensabile visione diventerà realtà solo se sarà percepita come un impegno individuale da un numero sempre maggiore di persone, riflessa nella vita quotidiana e riconosciuta come una linea guida per impostare nuovi stili di vita. Ogni persona deve sentirsi autorizzata ad agire da protagonista per proteggere la dignità inalienabile della vita e il valore insostituibile di ciò che la circonda, generando onde di cambiamento nelle comunità e nella società intera. Senza questa presa di coscienza non si avrà mai una vera trasformazione. La mostra - che come immagine simbolo presenta una balenottera che sostiene il suo piccolo, spingendolo verso l’alto - è articolata in una ventina di pannelli, ciascuno con QRcode per approfondimenti, che accompagnano ad assumere consapevolezza della difficile situazione ambientale del nostro pianeta, con nel cuore la speranza, come scriveva Ikeda: “Umanità e natura, società umana e universo interiore sono tutti intimamente interconnessi e il cuore degli esseri umani è sempre l’asse principale per la trasformazione di tutti e tre”. Ogni pannello reca in alto la scritta “Cambio io”, inserita in vari contesti. I pannelli sono dedicati a: presente; salute; clima; parole: per imparare a chiamare le cose con il loro nome: “Non è maltempo: è emergenza climatica”; scelta: per diventare consapevoli e avere il coraggio di scegliere di cambiare; energia; città: intese non solo come vie, piazze, monumenti, ma come l’insieme delle persone che le abitano; produzione e consumo: per arrivare ad un’economia circolare, poiché le risorse sono limitate; alberi: perché anche un piccolo gesto come quello di scavare una buca, piantare un albero, innaffiarlo e farlo sopravvivere, come scriveva Wangari Maathai, Premio Nobel per la pace nel 2004, è importante e già come sottolineava lo scrittore provenzale Jean Giono nel breve racconto: “L’uomo che piantava gli alberi”, ricordando l’opera silenziosa e solitaria del pastore Elzéard Bouffier; sicurezza alimentare: in un mondo che si era posto l’obiettivo “Fame zero” e dove una persona su tre soffre di malnutrizione; direzione: per intraprendere una transizione ecologica giusta, senza lasciare indietro nessuno; visione; diritti umani; agenti del cambiamento: chiamando i giovani a mettersi in gioco per il loro futuro; la mia comunità: perché ciascuno può cambiare un pezzetto del suo piccolo mondo, con azioni virtuose. Quella che ci attende è una sfida senza precedenti, bisogna osare l’impensabile, come fecero Altiero Spinelli che al confino di Ventotene pensò all’Europa libera, Helen Keller, cieca e sorda che nel 1880 in Arizona si laureò e diventò un’attivista in favore dei diritti dei lavoratori, Nelson Mandela, che in trent’anni di carcere sconfisse l’apartheid e nel 1994 diventò presidente del Sudafrica. La mostra è itinerante, si sposterà a Novara, a Borgomanero e in Valsesia, nella consapevolezza che questi temi ipotecano il futuro delle giovani generazioni. Piera Mazzone

Redazione- Piera Mazzone

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