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EVENTI | 24 marzo 2025, 15:57

Teatro a Varallo: “Per questa mia Valsesia – Vita, morte e (quasi) miracoli di un prete valsesiano”

Trasferta in Valsesia per la compagnia Teatrando

Teatro a Varallo: “Per questa mia Valsesia – Vita, morte e (quasi) miracoli di un prete valsesiano”

Teatro a Varallo: “Per questa mia Valsesia – Vita, morte e (quasi) miracoli di un prete valsesiano”

Trasferta in Valsesia per la compagnia Teatrando che nel fine settimana (Sabato 29 e Domenica 30 marzo) sarà a Varallo per presentare “Per questa mia Valsesia – Vita, morte e (quasi) miracoli di un prete valsesiano”. Impostato come una visita teatralizzata tra le sale del Palazzo dei Musei, lo spettacolo fa parte delle celebrazioni per il 200° anniversario di nascita di Don Pietro Calderini (Borgosesia, 8 novembre 1824).

Il sacerdote è il personaggio più carismatico tra i grandi protagonisti della vita sociale e culturale del territorio nella seconda metà dell’Ottocento. Con la sua forte personalità, la sua profonda preparazione scientifica e il suo spirito di iniziativa, è infatti la figura che meglio esprime la cultura valsesiana di quel periodo.

Il suo impegno in quello che oggi è Palazzo dei Musei di Varallo inizia nel 1867 con l’istituzione del Museo di Storia Naturale, a lui intitolato dopo la sua morte nel 1906. Lo stesso fu arricchito negli anni da collezioni naturalistiche, archeologiche, etnografiche e umanistiche. Calderini è inoltre tra i promotori della musealizzazione, in seguito alle celebrazioni del 1885 dedicate al pittore Gaudenzio Ferrari, della raccolta di quadri che ha dato origine nel 1886 all’odierna Pinacoteca (una tra le più importanti del Piemonte).

Le attività di questo prete straordinario, che andavano dall’insegnamento al giornalismo, dalla ricerca scientifica all’interesse per l’arte, fino all’amore per la montagna, fanno da filo conduttore alle sei scene teatrali, che offrono l’occasione per ricordare un altro 200° anniversario di nascita, quello del suo amico, Antonio Carestia, abate e botanico, nato a Riva Valdobbia nel 1825.

I testi messi in scena da attori di Teatrando, con la regia di Paolo Zanone e Veronica Rocca, sono ancora una volta dello storico Danilo Craveia, con il quale prosegue la proficua collaborazione in questi appuntamenti di divulgazione accurata e leggera attraverso il teatro.

Nella prima scena, tra i busti di altri grandi personaggi del Salone dell’Incoraggiamento, è lo stesso Calderini a ritornare in vita per riflettere sulla sua esistenza. Nella seconda, tra le raccolte naturalistiche, sono due signore borghesi a parlare della mania del collezionismo, spaziando tra minerali, insetti, rettili, roditori, volatili e non solo. Nella terza, tra i dipinti della Pinacoteca, due preti si scambiano opinioni personali sulla “distanza” di don Calderini dalla vita consacrata. Nella quarta sono Quintino Sella e Don Severino Pozzo a ricordare l’impegno di Don Calderini per l’avvio e lo sviluppo della sezione Cai di Varallo, nata nel 1867, cioè ben cinque anni prima di quello di Biella. Di Cai e montagna si parla anche bella quinta scena, dove tre rappresentanti femminili della famiglia Grober ricordano, oltre a Calderini anche Don Sottile e Don Gnifetti, ma in particolare Antonio Grober, che fu presidente del Cai di Varallo. Si chiude con la scena dedicata ad Antonio Carestia, altro prete appassionato di montagna e di botanica, colto in un dialogo con la sua domestica, Margherita Vicario, compagna fedele di tante escursioni naturalistiche.

Con ritrovo al Palazzo dei Musei di Varallo (ingresso Via Calderini, 25) il pubblico partirà a gruppi ogni 20 minuti: sabato dalle 18.00 alle 21.00, domenica dalle 15.00 alle 17.40. La partecipazione è gratuita, ma si suggerisce la prenotazione su www.teatrandobiella.it oppure telefonando al 333.5283350. Info: 0163.51424.

Si ricorda che l’evento è finanziato da Fondazione Cariplo nell’ambito del progetto Apriti Museo.

 

SCENE E INTERPRETI

“Lo spirito inquieto di Don Calderini”

Don Pietro Calderini (Stefano Garbaccio)

Federico Tonetti (Giovanni Iannone)

“Un naturalista, le sue raccolte e gli effetti collaterali del collezionismo”

Matilde (Eleonora Battaglia)

Eleonora (Ilaria Gariazzo)

“Quel prete lì, che non sembra un prete”

Don Giovanni (Frank Juch)

Padre Silvio (Claudio Nicolai)

“Insegnante, divulgatore, uomo di genio e di volontà”

Quintino Sella (Paolo Zanone)

Severino Pozzo (Lorenzo Monteleone)

“Alpinista tra gli alpinisti”

Elisa Cardolle, moglie di Cristoforo Grober (Sara Tortolone)

Anna Martinazzi, moglie di Antonio Grober (Graziella Panetta)

Anna Maria Viotti, moglie di Pietro Grober (Simona Romagnoli)

“La perpetua dell’Abate Carestia”

Abate Carestia (Graziano Giacometti)

Margherita (Veronica Rocca)

 

Guide in ordine di apparizione (tra parentesi le sostituzioni della domenica)

Annalisa Zini, Adele Fioravera, Gian Luca Marchi (Mattia Pecchio), Sofia Parola, Tatiana Cazzaro, Veronica Bordignon (Alfredo Barausse)

c.s. - cc

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