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ATTUALITÀ | 11 aprile 2025, 06:50

Sicurezza in alta quota, semplici errori che costano la vita: le buone pratiche della Guardia di Finanza di Alagna FOTO e VIDEO

Sul rifugio più alto d'Europa il maresciallo Matteo Bernasconi, comandante del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, illustra come intraprendere le proprie uscite in sicurezza.

Sicurezza in alta quota, semplici errori che costano la vita: le buone pratiche della Guardia di Finanza di Alagna

Sicurezza in alta quota, semplici errori che costano la vita: le buone pratiche della Guardia di Finanza di Alagna

L’alta quota del Monte Rosa regala, anche in primavera, neve candida, cielo terso e panorami unici, che raramente si riscontrano in altre regioni. Sulla cresta della punta Gnifetti è situata la Capanna Margherita, il rifugio più alto d’Europa che ogni anno attrae migliaia di turisti sulle cime delle Alpi piemontesi, a ben 4554 m di altitudine. Un’immagine da cartolina che accoglie chi decide di salire in vetta e intraprendere un’escursione, o praticare sci fuori pista. Ma dietro alla bellezza incontaminata dei panorami montani si cela un pericolo troppo spesso sottovalutato: la montagna non perdona e nasconde numerose insidie.

Lo sa bene il maresciallo Matteo Bernasconi, comandante della stazione del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, che da anni presidia un vasto territorio che si staglia fra le Prealpi di Biellese e Vercellese, fino ai confini della Svizzera. E non solo per soccorrere, ma soprattutto per prevenire!

“La montagna, vissuta con grande entusiasmo, richiede grande consapevolezza – esordisce Bernasconi -. Il nostro impegno è soccorrere chi si trova in difficoltà, ma è compito del singolo prepararsi ad ogni evenienza. Quest’anno l’innevamento è abbondante, soprattutto in alta quota. Le condizioni sono ideali per sciatori e amanti del freeride, ma è proprio in queste occasioni che occorre alzare il livello di attenzione. Il manto nevoso, infatti, può variare rapidamente e nascondere strati instabili.

Uno strumento imprescindibile è il bollettino valanghe, che ogni frequentatore della montagna dovrebbe consultare. Ma attenzione – avverte il maresciallo - leggerlo frettolosamente, considerando solo i valori a breve termine, non è sufficiente. È necessario consultare con attenzione lo storico e assicurarci che sotto la superficie apparentemente favorevole, anche sulla carta, non si nascondano dei potenziali pericoli

Il grado 3 ad esempio, di medio pericolo, è quello che statisticamente registra il maggior numero di incidenti. Il dato in sé è importante, ma va integrato con un’analisi tecnica più ampia. Serve capire dove soffia il vento, se ci sono state recenti nevicate, l’esposizione del pendio. Non possiamo affidarci a un’osservazione sommaria”.

Previsioni meteo, bollettino valanghe, morfologia del terreno ed esposizione dei versanti rappresentano solo alcuni degli aspetti da considerare: “Un altro punto chiave sono abbigliamento e attrezzatura! ARVA sonda e pala: non sono un optional, ma un salvavita spesso obbligatorio e non basta averli con sé, devono essere utilizzati correttamente.

In situazioni di pericolo i soccorsi potrebbero dover proseguire a piedi a causa del meteo ed essere in grado di guadagnare qualche minuto può fare la differenza. L’autosoccorso è imprescindibile e grazie alle opportune precauzioni è possibile salvare se stessi e i propri compagni nei minuti decisivi dopo un eventuale distacco”.

Oltre agli strumenti obbligatori, per assicurarci di trascorrere una giornata divertente e in sicurezza, è possibile dotarsi di zaini airbag, che se attivati possono aiutare a “stare a galla” sulla neve, o creare una sacca d’aria per poter respirare. Abbigliamento adeguato, preparazione e consapevolezza dei propri limiti (oltre ad evitare eventuali azzardi) potranno assicurare un weekend sereno e privo di inconvenienti; per qualunque dubbio ci si può affidare alle numerose guide alpine del territorio.

“Serve consapevolezza dei propri limiti, del contesto, delle condizioni esterne. La montagna non perdona l’improvvisazione o la superficialità – conclude Bernasconi - Vogliamo che tutti possano godersi questo spettacolo in sicurezza. Per questo invitiamo chiunque a informarsi, a pianificare con attenzione e a non esitare a chiedere supporto. La natura è nostra amica solo se la trattiamo con rispetto. La prevenzione è la nostra prima linea di difesa.”

G. Ch.

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