Con l’arrivo della primavera e delle temperature più miti, le montagne attireranno nuovamente appassionati di trekking, escursionisti e amanti della natura che si cimenteranno in nuove imprese, camminando sui sentieri.
Per affrontare in sicurezza le proprie uscite è necessario osservare semplici regole, senza sottovalutare la variabilità metereologica di un ambiente particolarmente mutevole: “È questo il periodo in cui i sentieri, lentamente spogliati dalla neve, tornano ad essere percorribili. Ma l’ambiente montano, ricorda il maresciallo Matteo Bernasconi, comandante del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Alagna, va affrontata con rispetto, consapevolezza e preparazione.”
Di grande importanza è la pianificazione iniziale che ci permette, ancor prima di partire, di programmare le nostre mosse e anticipare eventuali imprevisti. In questo periodo aumenteranno escursioni e attività all’aria aperta, ma è fondamentale non sottovalutare mai la montagna, a partire dall’abbigliamento: indossare scarponi adeguati e prevedere capi tecnici extra per fronteggiare le temperature, senza dimenticare l’influenza del vento, che a certe altitudini può fare la differenza”.
In un contesto particolarmente mutevole affrontare una gita senza un’adeguata progettazione, sia essa breve o più impegnativa, può esporre a diversi rischi: “Sapere quanto tempo staremo fuori, quanto cammineremo e dove intendiamo sostare per la notte – continua Bernasconi – ci permette di costruire un itinerario in linea con le nostre capacità fisiche, consentendoci di mantenere la situazione sotto controllo, evitando qualunque spiacevole sorpresa. Oggi, fortunatamente, sono disponibili numerosi percorsi già tracciati, sicuri e consultabili online”.
La tecnologia al servizio della sicurezza: “Uno dei punti cruciali è la possibilità di comunicare in caso di emergenza. È quindi indispensabile portare sempre con sé un telefono carico e dotato di GPS, una pila frontale per eventuali rientri al buio, e se possibile un dispositivo per chiamate satellitari. Utili anche le app dedicate alla comunicazione diretta con le sale operative del soccorso alpino, che in caso di emergenza agevoleranno l’operato dei soccorritori”.
Il piano di emergenza è un obbligo morale: “Non bisogna far finta che il rischio non esista – ammonisce il comandante – perché può capitare a chiunque di aver bisogno d’aiuto. Preparare un piano di emergenza, condividere con qualcuno il proprio itinerario e orario di rientro, può fare la differenza. In caso di chiamata di soccorso, verrà immediatamente attivata la localizzazione tramite coordinate GPS e avviata la missione di recupero. Un semplice localizzatore può garantire maggiore sicurezza e rapidità d’intervento”.