EVENTI - 10 dicembre 2024, 13:54

Centro Studi Grignasco alla scoperta della cultura spagnola

Ospite Olga Olacia Zanolini, nativa di Sos del Rey Católico

Centro Studi Grignasco alla scoperta della cultura spagnola

Centro Studi Grignasco alla scoperta della cultura spagnola

Il Gruppo di studi letterari e linguistici del Centro studi di Grignasco ha organizzato una serie di conferenze-conversazioni alla scoperta della cultura spagnola, condotte da Olga Olacia Zanolini, nativa di Sos del Rey Católico, un comune spagnolo di 738 abitanti, situato nella comunità autonoma dell'Aragona. A Sos nacque nel 1452 Ferdinando II d'Aragona, che donò a tutti gli abitanti del paese il primo grado di nobiltà: “Infanzon”.Il primo incontro, svoltosi il 5 dicembre, presso la nuova sede del Centro Studi, è stato incentrato sulle feste tipiche regionali spagnole, descritte nell’ordine cronologico in cui si susseguono durante l’anno: a richiesta dei partecipanti la lingua utilizzata è stata lo spagnolo, tradotto nelle parti meno comprensibili, ma le doti comunicative della relatrice hanno abbondantemente supplito ai dubbi linguistici. Il Carnevale delle Canarie dichiarato ‘Festa di Interesse Turistico Internazionale”, fu “inventato” da un genovese nel 1517, quando la Spagna si era da poco riunificata. È un carnevale unico, non solo perché trasforma le strade in una grande festa, ma anche per la sua atmosfera sicura, divertente e spensierata e, naturalmente, per il suo clima. A questo si unisce il Carnevale di Cadice: nel XV secolo furono i commercianti liguri a portare in Spagna l’usanza delle maschere e dei coriandoli per festeggiare il Carnevale. Mentre nel Carnevale italiano le maschere e quindi la bellezza dei costumi sono i protagonisti assoluti, nel Carnevale gaditano (di Cadice) l’ironia, la satira e lo scherno sono il combustibile della festa.

 

Spettacolari sono Las Fallas, feste tradizionali che si svolgono ogni anno a Valencia e in diversi paesi della Comunità Valenciana dall'ultima domenica di febbraio al 19 marzo. Vengono chiamate anche festes de Sant Josep in valenciano poiché sono celebrate in onore di San Giuseppe, patrono dei falegnami. Il termine “falla” deriva dal latino facula, una fiaccola utilizzata anticamente per illuminare, ma accesa anche in occasione di festeggiamenti, o per celebrare dei momenti di felicità. Tutte le fallas, infantili e degli adulti, complesse “macchine carnevalesche” costruite in ogni barrio, devono bruciare nella notte del 19 marzo. La tradizionale mascletà è uno spettacolo di esplosioni di polvere da sparo che batte un suono unico e fa vibrare la città. Successivamente si gustano tipici piatti tradizionali valenciani. Secondo la tradizione questo tipo di celebrazione ha la funzione di purificare la zona dagli spiriti maligni facendo rumore.

Qual è la festa più importante in Spagna? Certo è che la Semana Santa, o Settimana Santa, è uno dei momenti più significativi e solenni di tutto l'anno.

La Feria de Abril (Festa di aprile) o Feria de Sevilla (Festa di Siviglia) è una festa di primavera che si celebra ogni anno a Siviglia. Durante la festa la gente si riunisce in un'area denominata Real de la Feria con strade e casette ornate di lanterne luminose allestite per l'occasione. La festa si tiene una o due settimane dopo la Settimana santa e accoglie circa 500.000 visitatori al giorno di cui molti si spostano a cavallo o in carrozza e vestiti con il traje de flamenca, l'abito tradizionale andaluso.

A Pamplona, capitale della regione spagnola di Navarra tra il 6 e il 14 luglio si celebrano le Sanfermines. Il 6 luglio, a mezzogiorno, nella piazza del municipio cominciano i festeggiamenti con il lancio del chupinazo: il razzo che annuncia ľinizio della festa. Una delle attività più famose dei Sanfermines è l'“Encierro”, che consiste in una corsa di tori di circa 800 metri che ha come punto di arrivo la plaza de toros. Tutto ha termine il 14 luglio a mezzanotte quando un gruppo di pamplonesi si riunisce nella piazza del municipio per concludere la ricorrenza. Lo scrittore statunitense Ernest Hemingway fu tra le persone che contribuirono a pubblicizzare l'evento, che descrisse nel libro Fiesta.

A ottobre a Saragozza si festeggia Nostra Signora del Pilar considerata la patrona dei popoli ispanici.

L’utima parte della serata è stata dedicata alla Corrida: quella più simile a come la si conosce oggi risale al XIV secolo ed era praticata solo dai nobili a cavallo, che fieramente davano sfoggio della loro abilità affrontando i tori per una questione di prestigio e di onore, con servitori pronti ad assisterli in qualsiasi momento. Fu allora il popolo ad impossessarsi della festa, i nobili cavalieri furono rimpiazzati dai picadores con la funzione di frenare le cariche dell'animale senza ucciderlo, come invece facevano i nobili, mentre i loro assistenti e i servitori di un tempo si trasformarono nei toreri appiedati che arpionavano, combattevano ed uccidevano l'animale con la spada. Negli anni Sessanta ci fu invece un periodo di grande popolarità per la corrida. I romanzi di Ibáñez ed Hemingway alimentarono il mito della corrida e del torero, così come i ruoli svolti da star del cinema quali Sophia Loren, Ava Gardner, Gina Lollobrigida e Lucia Bosè in film che parlavano di toreri. Il 12 novembre 2013, la tauromachia, tutto ciò che la compone, così come il suo patrimonio, le tradizioni e la cultura legate al toro, nonché gli eventi artistici e culturali, comprese le corride, sono stati protetti e dichiarati patrimonio culturale attraverso la legge 18/2013.

Il prossimo incontro con la cultura spagnola si terrà a gennaio e ne daremo notizia con l’indicazione della data e degli orari.

Piera Mazzone

 

Piera Mazzone - Redazione

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