Il Comitato Carnevale di Grignasco nel centenario della nascita dell’artista grignaschese Franco Fizzotti, anima del Carnevale, gli ha dedicato una bellissima e originale mostra, allestita in Piazza Cacciami, nella Sala Consiliare (ex Biblioteca), interamente realizzata con materiali di proprietà privata, concessi “con slancio ed entusiasmo” dai possessori e da Emanuela Manuzzato. La mostra è stata interamente dedicata al rapporto speciale che l’artista ebbe sempre con il Carnevale: Fizzotti nel dopoguerra diede alla maschera locale, inventata dal Pinet Turlo, volto e identità. Questo “regalo di Franco” resterà un unicum prezioso, perché è stata visitabile solamente per l’intera giornata del 6 gennaio.
All’inaugurazione ha partecipato la Brusca, il Giuan e la Marianna (Edoardo Andorno e Giulia Fontanetto), il Marchese del Simp e la Marchesa.
Dopo l’introduzione del Sindaco, Roberto Beatrice, che ha parlato anche come membro del Comitato Carnevale e come “grignaschin”, è intervenuto Gianni Tempesta, che fu amico di Franco e nel 1978 cominciò a fare il Carnevale con lui, ricordando che fino ad oggi, grazie alle sue indicazioni, sono stati devoluti in beneficenza più di centomila euro: “Nel 1978 nacque la prima Truna dal Giuan, in Via Torchio, davanti all’Oratorio di San Giustino, nella Casa Gaudino, che poi fu venduta e nel 2002 ricreata in Via Testa, attuale sede, acquistata dai membri del Comitato Carnevale e di questo bisogna dare atto ai ragazzi del Comitato, giunti ormai alla terza generazione”. Il Comitato Carnevale nel 1998, per
festeggiare i vent’anni della ripresa del Carnevale, aveva pubblicato una raccolta delle Canzoni del Carnevale Grignaschese, i cui testi erano stati scritti da Franco Fizzotti, pubblicati in CD nel maggio 2013. Nello stesso anno era uscito il catalogo della mostra: “Sagrinti nòt”, allestita nel Palazzo delle Scuole: “Franco Fizzotti, la sapienza delle mani e la luce dello sguardo”, curato da Cristina Trapella, che dedicava l’ultima sezione proprio al Carnevale, in cui: “Franco impegna per molti anni tutte le sue energie e le sue capacità, soprattutto quelle inventive e creative, ma anche organizzative” sottolineando come l’artista, assai avaro di autoritratti, si ritraesse spesso, sempre in primo piano come Giuan Bacéia, così come nelle acqueforti, riportate anche nel catalogo: “Franco Fizzotti. Acqueforti 1950-1998” curato da Paola Salvi nel 2001. Nel 2006 il Comitato Carnevale aveva pubblicato il volume fotografico: Tira curianduli par aria. Immagini, racconti e poesie di una antica tradizione, in cui un ampio spazio era stato dedicato a Franco Fizzotti, riportando anche quattro poesie inedite. Il 19 settembre 2020 il Centro Studi, in collaborazione con il Comitato Carnevale, nel Palazzotto Durio, nello studio dove Fizzotti lavorava, aveva allestito la mostra: Argurdand Franco Fizzotti.
Lara Gobbi e Lisa Astolfi, che fanno parte del Comitato Carnevale, curatrici della mostra, l’hanno presentata, prima delle foto di rito con tutte le Marianne: “La mostra è stata divisa in sezioni: Autoritratti e Acqueforti; le Marianne di Franco: Ada Negri, Enna Milanoli, Graziella Sacco, Silvana Cacciami, prima Marianna nel 1978 con la ripresa del Carnevale, seguita da Maria Vittoria Stefanetti, Laura Perazzi, Claudia Pagnoni, Sabrina Cogo e Lorenza Donà, realizzate nel 1995 in occasione del centenario della nascita delle maschere grignaschesi; le Canzoni, scritte a mano da Franco, esposte accanto ai ritratti di tutti i musici, realizzati nel 1996: capobanda Tino De Angelis, Enrico Bertolini, Franco Bertolini (detto Biroc), Antonio Azzalin, Italo Bini, Luca Bressan, Mario Vistali di Crevacuore, Umberto Rognoni (detto Berto), Dino Mischiatti, Daniela Ronco; I Discorsi della Giobiaccia, l’ultimo dei quali risale al 1995: ricordi per leggere realtà nel tempo sempre attuali”.
Questa è stata solo la prima manifestazione del “centenario” di Fizzotti, dopo l’Armanac 2025 dedicato a Franco pittore e poeta, pubblicato dalla Pro Loco in collaborazione con le Associazioni locali, che segue quello del 2015: “Argurdant al Franco” edito nel quindicesimo anniversario della morte.
Franco Fizzotti, oltre che artista, è stato davvero anima del Paese, rivitalizzandolo nei suoi aspetti più autentici: anche l’incontro biennale di poesia dialettale valsesiana Pinet Turlo - cui Franco partecipò con entusiasmo e fu premiato nel 1971 alla prima edizione, per la poesia: “La Téresin d’Arbò” - lo ricorderà, focalizzando l’attenzione sui suoi scritti dialettali in prosa e in poesia.
Piera Mazzone