Varallo-Civiasco - 11 marzo 2025, 11:29

Varallo: Mostra d’Arte organizzata da FAV “Donna, da Ipazia ai giorni nostri”

Varallo: Mostra d’Arte organizzata da FAV “Donna, da Ipazia ai giorni nostri”

Varallo: Mostra d’Arte organizzata da FAV “Donna, da Ipazia ai giorni nostri”

In occasione della Festa della Donna, all’interno delle prestigiose sale di Palazzo D’Adda, messe a disposizione all’Amministrazione Comunale, l’Associazione FAV, Focus Art Varallo, presieduta da Gaetano Scognamiglio ha allestito una Mostra d’arte intitolata: “, Donna: da Ipazia ai giorni nostri”, articolata in Sezioni: fotografia, scultura, arti applicate e dipinti realizzati con diverse tecniche (pastello, china, fusaggine - bastoncini dove non c’è la mina-, pan pastel – briciole di carboncino che si applicano con la spatola, acquerello, olio, tempera, tecnica mista). Quarantadue gli artisti che hanno scelto di partecipare: pittori, due scultori: Caterina D’Agostino e Mojsi Arka, e quattro fotografi: Sergio Lombardi, la fotografa israeliana Tvito Yael, Corrado Ronchi del Fotogruppo Noveis, che utilizza il bianco e nero direttamente dal digitale, mentre Rosalia Ronchi preferisce un colore dagli esiti icastici come omaggio alle donne che lottano per i diritti degli animali.

Pensate in grande, create senza paura e sfondate le barriere”: Ipàzia, matematica, astronoma e filosofa greca antica, dimostrò come le scienze non siano affatto declinabili solo al maschile ed Elisabetta Cestaro si riallaccia al tema presentando: “Donne e astronomia”. Donne scienziate e donne che lavorano in casa, nei campi: Nello Palladino con le scene di vita domestica e le mondine che hanno ispirato due artisti: Gianni Cerutti e Roberto Minera con: “Mondine ad Agognate”, mostrando come lo stesso soggetto possa essere impaginato e presentato in modi diversi ma altrettanto interessanti.

L’inaugurazione della mostra è stata preceduta dai saluti dell’Assessore alla Cultura, Enrica Poletti e dall’Assessore alla Cultura dell’Unione Montana dei Comuni della Valsesia, Attilio Ferla, Gaetano Scognamiglio si è dichiarato soddisfatto della partecipazione e del livello artistico dei partecipanti, ringraziando i suoi collaboratori: Gianni Cerutti, Fiorenza Tiramani e Aldo Marchini, che hanno creato gli accostamenti in modo tale da valorizzare i singoli artisti.

Il compito di introdurre la mostra è stato per me un onore e l’occasione preziosa di rivedere artisti che sono in cammino ed evolvono. La scelta di tracciare una sintetica storia dell’arte declinata al femminile attraverso i secoli e i continenti, è nata come omaggio agli artisti. Da Artemisia Gentileschi e Lavinia Fontana, che in secoli lontani praticarono con coraggio un’arte ritenuta appannaggio del genere maschile, fino alla messicana Frida Kahlo che ha lasciato ben cinquantacinque autoritratti: “Dipingo me stessa perché trascorro molto tempo sola e perché è il soggetto che conosco meglio”, creò mondi scintillanti, pieni di fiori: “Dipingo i fiori per non farli morire” , animali e forti emozioni, a  Giorgia ‘O Keeffe, la pittrice americana che scelse di vivere nel deserto del New Mexico per avere tutto la luce forte e limpida che le serviva per cogliere l’essenza delle cose e appoggiarla sulle sue tele di grandi dimensioni in cui i particolari, soprattutto di fiori, creano un nuovo linguaggio pittorico. Judy Cassab, ebrea fuggita in Australia, si affermò come ritrattista vincendo per ben due volte il più prestigioso premio australiano: “Gli occhi sono il punto cui faccio sempre ritorno, come una nave verso il faro”. Donne e colore, o non colore, come quelle immaginate dalla stilista Coco Chanel, cresciuta in convento che cuciva gli abiti delle sue bambole utilizzando scampoli dei vestiti delle suore: bianchi e neri. Con lei il nero perse l’alone di lutto, diventando eleganza. L’architetto iracheno Zaha Hadid progettava seguendo linee sinuose come quelle dei corpi femminili, le piaceva superare i limiti, fare le cose che tutti gli altri consideravano impossibili: non aveva mai paura di essere diversa. Fu la prima donna a ricevere la medaglia d’oro del Royal Institut of British Architecture, uno dei maggiori riconoscimenti al mondo nell’arte architettonica.

Gli artisti contemporanei al tema Donna associano interpretazioni molto diverse, dalla pura bellezza, alle donne che lavorano, alle donne di diverse nazionalità, alcune delle quali oggi divise dalla guerra, presentate da Gaetano Scognamiglio, donne determinate, misteriose, colte nell’armonia di un gesto atletico che si trasforma in grazia, come in Leonardo Pagani, donne classiche come la Saffo di Pompei, nota anche come la Fanciulla con lo stilo, di Gianni Cerutti, donne in stile futurista, nate da scomposizioni delle forme, attenti studi di anatomia in Jacopo De Dominici, colori che creano volumi e attese di Roberta Scatt e Caterina D’Agostino, ma anche sfaccettature del femminile nello stereotipo dominante, come nella complessa e densa di significati opera di Anna Paola Marchitelli : “She is”.

Gli artisti sono stati invitati a presentarsi attraverso le opere in mostra, creando un dialogo con il pubblico e con i colleghi che ha reso la mostra interattiva: ciascuno ha proposto idee, esposto tecniche, raccontato esperienze di vita.

La mostra sarà visitabile fino al 16 marzo: tutti i giorni dalle ore 15,30 alle 18.30.

Piera Mazzone

SU