Riceviamo e pubblichiamo:
"Il 19 aprile 2025 abbiamo organizzato a Vercelli un presidio di protesta contro il circo con animali. Incontro in corso Magenta alle ore 16:45. Il circo con animali non umani non è divertente, non è educativo ma anacronistico e crudele in quanto prevede la riduzione in schiavitù e lo sfruttamento commerciale per fini ludici. Ricordiamo in questa sede che il problema non sono tanto gli “abusi”, per quanto frequenti (ovvero modi di trattare gli animali che fuoriescono dagli standard previsti dalle attuali leggi) quanto la normalità. Il fatto che un grosso felino sia nato in una gabbia non è motivo sufficiente perché vi debba rimanere e perché debba subire duri addestramenti volti a far divertire un pubblico di umani.
Sussiste la possibilità di inserimento in santuari dedicati, fuori da gabbie e da prestazioni di lavoro imposte, in un ambiente più idoneo a rispettare le loro esigenze etologiche. Non si tratta di allungare le catene, di trattare “meglio” o di ingrandire le gabbie: il fine sono gabbie vuote, a maggior ragione se a dibattito è la reificazione e il profitto lucrando soprattutto su bambine e bambini, che un giorno esigeranno una spiegazione per quanto subito. Il circo è forse davvero lo spettacolo più bello del mondo, un magnifico bagaglio di esperienza artistica, una tradizione che fuoriesce da molto intrattenimento contemporaneo, standardizzato, usa e getta, volgare, superficiale e con bassi profili professionali, come si vede spesso in televisione.
Nei circhi troviamo sempre grandi artisti e professionisti, dalla complessa figura artistica del clown (comica, eccentrica, folle e triste al contempo) all’acrobazia all’equilibrismo ai giocolieri ai mimi e molto altro ancora. E’ lo spettacolo più bello del mondo qualora non preveda l’utilizzo di individui non umani, nessun individuo non umano, scelta già attuata con successo da diversi circhi e con notevole affluenza di pubblico. Solo una tale scelta sarà in grado di mantenere e far prosperare questa realtà meravigliosa e unica al mondo. Una tale scelta merita non solo grande affluenza di pubblico ma anche finanziamenti maggiori di quelli attuali.
La nostra protesta è volta anche e soprattutto al Comune di Vercelli che avrebbe la possibilità di dichiarare ufficialmente e pubblicamente non graditi tali spettacoli (come già altri comuni fanno). Un Comune che pubblicizza anche manifestazioni come Vercellae Hospitales: sul sito del Comune si legge questa settimana che si potranno anche “ammirare esibizioni equestri e spettacoli con uccelli rapaci”: tutto questo non è diverso da un circo, con animali esposti come fenomeni da baraccone e rapaci sottomessi alla volontà umana e sottratti al loro ambiente naturale, incatenati in mezzo alle pubbliche piazze.
Per rievocale le atmosfere medievali a nessuno verrebbe in mente di prelevare forzatamente dalle abitazioni degli umani sottoponendoli alle torture a quel tempo in voga. Forse, perché a oggi, la tortura è unanimamente condannata. Delle tradizioni si conserva e celebra quanto non confligga con le attuali conquiste in termini di diritti. Ci troviamo in un’epoca di grande transizione: dopo aver messo in discussione con grandi battaglie i confini di “razza”, classe, sesso e genere, abilismo, ci stiamo avvicinando al superamento dei confini di specie".
Collettivo radicale antispecista PARTE in CAUSA