Dopo la proiezione del film: No Other Land, ANPI Varallo Alta Valsesia ha proseguito la riflessione sul conflitto israelo palestinese, con un incontro al Centro Congressi di Varallo, messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale. La Presidente, Sara Montanari ha presentato Emma Bolzoni e Nicole Giustina, due giovani studentesse del Liceo Linguistico e del Liceo Artistico di Varallo, dalle quali è partita la richiesta di essere informate su quanto sta accadendo in Israele, ed è nata l’iniziativa del film ed il successivo approfondimento della questione israelo-palestinese. L’IstorBiVe ogni anno propone: “Memoria Memorie” un’offerta formativa gratuita rivolta alle scuole valsesiane e delle due province, Biella e Vercelli, in cui si propongono corsi di formazione per docenti e approfondimenti per le classi: tra gli argomenti sono presenti anche il conflitto Russia-Ucraina e Israele-Palestina.
Per affrontare il tema: Il conflitto perpetuo? Storia e prospettive della questione israelo-palestinese, è stato scelto un approccio storico, invitando come relatore il docente di politica internazionale Michele Gaietta, che ha tracciato un quadro della storia tormentata di una terra che fu culla della civiltà, dal sionismo di fine Ottocento ai tragici fatti della contemporaneità.
Silvia Zani, esponente novarese di Emergency, che si occupa del coordinamento dei volontari, dopo aver ricordato la nascita di Emergency nel 1994 e la figura del fondatore Gino Strada, si è concentrata sugli effetti della guerra e sulle vittime civili. Stefano Sozza, operatore di Emergency sul campo, ha dichiarato: “E’ la peggior crisi umanitaria che abbia mai visto”. Giorgio Monti, dottore a Gaza, ha ricordato che due milioni di persone vivono in un’area di quaranta chilometri per otto e che l’80% dei morti non sono correlati ai bombardamenti: “Il clima in cui si lavora è complicato, segnato dalla costante precarietà. Nelle guerre di oggi il 93% delle vittime sono civili e uno su tre è un bambino”. E’ stato ricordato che Emergency sta promuovendo una campagna ispirata all’articolo 11 della Costituzione che: “Ripudia la guerra”: R1PUD1A. Al termine della serata è intervenuta Irit Ben Moshe - attivista israeliana: “Mi sono trasferita qui perché non sono d’accordo con l’attuale politica di Israele: la coesistenza dei due popoli nello stesso territorio è progettabile. Per vivere insieme, ci si deve conoscere: la separazione crea paura, possiamo invece sviluppare pensieri insieme”.
L’incontro è stato chiuso da Norberto Julini, Coordinatore Nazionale di Pax Christi, che ha espresso la sua opinione rispetto a quanto detto dal Professor Gaietta: “Quella terra fu detta ‘senza popolo’, mentre in realtà il popolo l'aveva ed era quello palestinese e dunque ben presto si sviluppò un progetto sionista di ‘colonialismo d'insediamento’.
Julini ha ricordato come la XXI edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani quest’anno, rinunciando a premiare un’opera letteraria, sia stato conferito alla memoria delle giornaliste e dei giornalisti palestinesi uccisi a Gaza: “Mai, nella storia, – si legge nella motivazione del Premio – il tributo pagato dal giornalismo è stato così pesante, in flagrante violazione del diritto umanitario e della libertà di stampa”.
Oltre duecento sono i giornalisti, i fotoreporter e gli operatori della comunicazione palestinesi che hanno scontato con la loro vita – e spesso anche con quella dei loro cari – l’impegno di testimoniare i fatti dall’interno e impedire una narrazione unilaterale e controllata.