“Una voce autentica che ha celebrato le valli e i boschi del territorio in connessione intima con la natura”. Così la curatrice e critica d’arte Beatrice Audrito ha definito l’artista biellese Alberico Verzoletto, durante la conviviale organizzata dal Rotary Sant’Andrea di Vercelli in “interclub” con altri 5 Club del territorio biellese e vercellese: il Rotary Vercelli, il Rotary Valsesia, il Rotary Biella, il Rotary Valle Mosso e il Rotary Viverone Lago. La serata, in cui era disponibile anche una piccola selezione di opere dell’artista biellese, si è tenuta lunedì 14 aprile all’Hotel Ristorante Paladini di Carisio. Erano presenti ben oltre 100 partecipanti, tra Soci dei Club, amici e invitati, i quali hanno potuto compiere un vero e proprio ‘viaggio’, condotto dalla relatrice Audrito, alla scoperta delle opere di colui che viene detto “il gigante di Trivero”.
A introdurre la serata, ringraziando i club e la famiglia del pittore, è stato Roberto Isola, Presidente del Rotary Sant’Andrea e promotore dell’evento: “Alberico Verzoletto – ha dichiarato – era un pittore originario di Botto di Trivero, con una spiccata dote naturale per l’arte sin da bambino. Scomparso nel 2010, ha lasciato un grande segno artistico, anche al di fuori del territorio biellese”. Dopo aver ceduto la parola a Giancarla Mazza, vedova di Alberico Verzoletto, Isola ha introdotto il curriculum della relatrice della serata Beatrice Audrito. La critica d’arte ha innanzitutto condotto una dettagliata relazione su Alberico Verzoletto e ha illustrato la rilevanza dell’artista: “E’ stato un pittore autodidatta di grande talento e sensibilità – ha detto - Il noto critico Giampiero Rabuffi l’ha definito come un pittore di solide fondamenta e saggezza antica. Oggi Alberico Verzoletto è al centro di un crescente interesse storico artistico e di una riscoperta del suo corpus di opere, soprattutto grazie alla famiglia e a Paola Bazzocchi. L’archivio generale che hanno ricostituito conta più di 700 opere tra dipinti, disegni, acquerelli e sculture”.
L’arte, alla quale non ha mai rinunciato, è sempre stata al centro della vita di Verzoletto: “Terminato l’orario di lavoro, nel settore dell’industria tessile, Verzoletto dipingeva sempre. Anche di notte” ha raccontato Audrito. La produzione dell’artista è stata molto ampia. Negli anni ’50 il suo stile inizialmente ha fatto riferimento alla pittura francese e in particolare a Impressionismo, Post Impressionismo, Puntinismo e Divisionismo. Ha ritratto anche nature morte e oggetti di uso comune, ma il suo focus è stato sulla pittura di paesaggio: “Ha dipinto per tutta la vita i luoghi del cuore, del territorio biellese e vercellese, nel mutare delle stagioni, dei giorni e delle ore – ha proseguito Audrito – L’artista ha raccontato la vita nella valle, nei campi e nei boschi secondo la ciclicità della natura”. Ma in tutto questo è sempre rimasto fedele alla pittura e al linguaggio figurativo che ha rinnovato costantemente: “Per più di cinquant’anni ha condotto una ricerca in solitaria ascoltando la sua vocazione interiore”. Negli anni '80 ha raggiunto la maturazione linguistica e ha trovato una sua cifra stilistica con esiti ancora più originali. In seguito, negli anni ’90, si è messo ancora una volta in discussione, rompendo gli schemi: “In questo ciclo di opere – ha proseguito la relatrice - è presente una sorta di spiritualità mistica. Verzoletto probabilmente ha avvertito la minaccia dell'uomo sull’ambiente poiché passava molto tempo nei boschi in solitaria. Ha fatto della natura un suo impegno civile”. Infine, Audrito ha spiegato che le ultime opere degli anni 2000 di Verzoletto hanno riflettuto sul tempo che passa e sulla bellezza della natura, se l'uomo la vivesse in armonia.
Durante la conviviale sono intervenuti i Presidenti del Rotary Vercelli, Rotary Valsesia, Rotary Biella, Rotary Valle Mosso e Rotary Viverone Lago rispettivamente Luca Migliau, Roberto Mattasoglio, Roberto Perinotti, Alberto Mosca e Giuseppe Orto. Tutti hanno apprezzato l’opportunità di approfondire la conoscenza dell’opera di Alberico Verzoletto e hanno sottolineato come l’ampio coinvolgimento dei Rotary Club, nato da un’idea di Roberto Perinotti, sia importante per condividere esperienze, progetti e idee al servizio del territorio.